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Rivelazione

Vivere l'arte nell'esperienza quotidiana

Luoghi vari, Milano, maggio-luglio 2001

Luoghi vari, Potenza, dicembre 2001-febbraio 2002

 

Mentre continuava la mia ricerca sul Velo in tutta la sua polivalente ricchezza,  ho deciso di mettere il Velo,  realizzando in tal modo un’ Azione Simbolica nella quale utilizzo la mia persona fisica come mezzo espressivo: forma di Body Art  in cui il corpo dell’Artista è in se stesso l’Opera, lo strumento visibile della comunicazione;

un’ Opera vivente in senso stretto, in quanto respira, parla, cammina, si muove tra la gente, proponendo osservazioni, accettando reazioni, riflessioni, insomma realizzando inter-azione, dialogo, ricerca, appprofondimento su tematiche importanti e di tragica attualità.

Indossando il Velo - come sto facendo da dicembre a Potenza, e come ho fatto da maggio a luglio a Milano, in diversi luoghi e situazioni ed in seguito in Calabria, a Tropea - desidero evidenziare alcune argomentazioni fondamentali, tra cui:

ü    esprimere  solidarietà nei confronti delle donne oppresse dagli  integralismi di ogni tipo: le donne negate,   

    costrette a mettere il velo, costrette al silenzio, costrette alla invisibilità… Insomma, ri-velarsi per ricordare che   

    occorre togliere il velo del  feroce patriarcato ma anche quello della nostra indifferenza.

 

ü    evidenziare la permanenza scandalosa di un Velo, invisibile ma presente anche nella nostra cultura, che finge

    di  non vederlo: il velo del conformismo, il velo dell’inconsapevolezza, il velo del silenzio imposto a chi non si  

    adegua alla cultura dominante.

 

La forza rivoluzionaria dell' arte

RI VEL AZIONE

Azione Simbolica di TERI VOLINI in Arte Coinvolgente.

Come artista e operatrice culturale penso che le pratiche di conoscenza e di consapevolezza possano essere fortemente incentivate dall'arte.

Ciò accade quando non ci si limita a mostrare delle immagini fisse su una realtà statica, ma si tesse una trama di intrighi e di problematiche che serve da stimolo allo sviluppo del pensiero critico, promuovendo un atteggiamento nuovo rispetto alle abitudini mentali e al conformismo.

INDOSSANDO il VELO attuo un'azione in cui è particolarmente visibile la forza rivoluzionaria dell'arte, in quanto, enfatizzando il reale,"esagerando" i comportamenti, si innescano dei processi in grado di realizzare la presa di coscienza personale e sociale.

 

Il titolo della performance, RI VEL AZIONE, indica il desiderio di conoscere, tramite il disvelamento: capire meglio la realtà eliminando i veli che la coprono, i veli che spesso offuscano la nostra mente...

Tuttavia, se consideriamo il termine ri-velazione come “ I'azione di ri-mettere il Velo ”, potremmo interpretare la performance come una  ricerca di altri significati, diversi da quelli conosciuti , e questo al fine di superare pregiudizi e limitazioni.

II premio di questo nuovo e  più creativo atteggiamento da parte nostra consisterà nello scoprire I'enorme ricchezza del Velo, un simbolo archetipo tra i più vivi, ma che, come spesso  accade, è stato da una parte usurpato, dall'altra manipolato dalla cultura di volta in volta dominante, fino allo stravolgimento del significato originario , che ne ha cancellato o nascosto la ricchezza...

Come per molti altri termini, la percezione del "Velo" risulta- a mio avviso-fortemente limitata, bloccata com'è in una serie di attribuzioni negative, che pure corrispondono realmente a delle realtà drammatiche, quella delle donne nell'integralismo islamico in particolare...

Tuttavia la negatività non attiene al velo in sé , ma alla sua obbligatorietà che lo rende un terribile strumento di oppressione, una uniforme di appartenenza all'integralismo....

Ri vel azione a Milano:

Nel maggio 2001 ho indossato il velo a Milano, ovunque , nel quotidiano, iniziando dalla via dove abito, via Padova sempre più accentuatamente luogo d’immigrazione extracomunitaria; il parco Trotter, dove si possono incontrare le donne con il velo quando portano i loro bambini a fare l’altalena; la metropolitana, i mercatini, dove è frequente vedere donne con il burqa nero fare silenziosamente la spesa…ma anche il centro della città: corso V. Emanuele, piazza Duomo, parco Sempione; il cinema,il teatro,i concerti, le biblioteche…

 

Vivere l'arte nella nostra esperienza quotidiana

L'azione simbolica, che vede me -come artista- attiva in prima persona, consiste nell'indossare il velo dovunque nel quotidiano, in luoghi chiusi e per strada, piuttosto che in un’ occasione particolare o in luogo prestabilito (cosa che può accadere successivamente, con la realizzazione di una mostra fotografica, di una performance e la presentazione della ricerca..)

 

Momenti molto coinvolgenti sono stati vissuti in particolare durante la marcia delle donne per la pace, le manifestazioni delle Donne in Nero, la festa di liberazione, l’inaugurazione della mostra di S.Bonello presso la galleria 10- 2, la presentazione del libro di Assia Djebar presso la provincia di Milano.

Momenti particolarmente significativi sono stati: la performance con Marina Abramovic, l’incontro nel salotto della Galleria Vittorio Emanuele  con Zecchi, Fiorucci ….la conoscenza di Ida Magli….

Nel quotidiano ho colto le reazioni della gente “comune” di cui ho registrato estemporaneamente le osservazioni:

gli egiziani al negozio sotto casa dove vendono il latte acido buonissimo, la gente ai grandi magazzini, alla bottega del  commercio equo e solidale, al mercato di via Osoppo dove con altre donne tessitrici è stato preparato un vero e proprio punto di diffusione sulla tessitura di nuovi rapporti basati sui valori della pace della comprensione tra popoli.

 

Atto poetico

Da diverso tempo desideravo attuare la performance: in un primo momento era un'esigenza istintiva, ora è diventata un atto poetico cosciente e illuminante, con il prezioso supporto di una interessante ricerca.

Desidero proporre una visione la più ampia possibile del VELO, che renda merito alla sua polivalente ricchezza simbolica, tramite un viaggio nello spazio e nel tempo... che riserva molte sorprese, e del quale potranno far parte tutti/e coloro che lo desiderano, anche solo con la loro curiosità, con le loro intuizioni,e, perche' no , dubbi e perplessità. Risulta estremamente interessante incoraggiare un contatto diretto con quanti vogliano interagire, chiedere, o dire la loro impressione.....

A delle prime riflessioni sull'argomento può seguire una fase di ulteriore approfondimento.

 

Responsabilità

Sento una grande responsabilità nel attuare quest' "azione"perché non si tratta di recitare una parte o di esibirsi.....ma di entrare nel fondo di sé, capire, e cercare di comunicare quanto si è appreso . E di interagire.

Quello che posso garantire è la serietà della ricerca e un atteggiamento di grande rispetto per tutte coloro per le quali il velo - a causa del suo valore aggiunto patriarcale- ancor oggi rappresenta qualcosa di tremendo e drammatico: sono convinta, d'altra parte, che solo parlandone in modo libero potremo fare qualcosa anche per loro. E, naturalmente, capire meglio noi.

Teri Volini